Businessman signing contract

Fra le varie tipologie di contratti di locazione (ovvero i contratti stipulati fra un inquilino ed il proprietario che mette il suo immobile in affitto), esiste una particolare forma giuridica, ovvero quello ad uso transitorio. Vediamo in cosa consiste nello specifico questa tipologia di accordo.

Come funziona il contratto di locazione transitorio

Nel caso del contratto di locazione transitorio, abbiamo il locatore che mette a disposizione il proprio immobile ad un secondo soggetto (definito conduttore), senza che si siano finalità di tipo turistico. In questo caso, il conduttore dovrà pagare una quota mensile al locatore: tale somma nella gran parte dei casi viene stabilita dalle due parti (in questo caso si parla di canone libero), anche se in alcuni Comuni italiani il canone viene fissato da determinati accordi territoriali.

Essendo per definizione transitorio, questo canone di locazione ha stabilita per legge una durata minima ed una durata massima. Il periodo minimo è di 1 mese, mentre il periodo massimo è stabilito in 18 mesi.

Come redigere il contratto

Per poter rendere valido il contratto di locazione transitorio, bisogna sfruttare l’apposito modello messo a disposizione dal Ministero delle Infrastrutture (DM 30 dicembre 2002, Allegato C o D).

All’interno del documento bisogna necessariamente inserire una serie di dati fondamentali:

  • le generalità delle parti;
  • la descrizione dell’immobile;
  • l’indicazione dell’importo del canone;
  • le modalità di versamento;
  • la durata;
  • l’espresso riferimento all’esigenza transitoria, che deve essere comprovata da idonea documentazione allegata al contratto stesso (in questi casi, serve ad esempio una dichiarazione  da parte del datore di lavoro con indicazioni del periodo di trasferimento);  se non viene indicata questa necessita di tipo temporaneo, il contratto risulterà ascrivibile alla categoria dei contratti a canone libero (4+4);
  • una specifica clausola  in cui si indica l’avvenuto ricevimento di indicazioni e documenti relativi all’APE, ovvero l’attestato di prestazione energetica.

Relativamente alle spese legate ai contratti di locazione transitori,  sarà necessario seguire le indicazioni dell’allegato G del Decreto ministeriale che abbiamo indicato in precedenza. Normalmente, si parla di una ripartizione equa fra locatore e conduttore.